Ricordi di qualche anno fa, la mia partenza per la Legione Straniera

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view post Posted on 5/5/2008, 09:04     +1   -1
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Giovedì 12 settembre 2002, è quasi mezzogiorno e tra poco me ne vado... mi aspettano 25 giorni di ferie ma questa volta non sarà comunque un periodo rilassante! Ufficialmente parto per l'Australia, così per i colleghi d'ufficio non sono reperibile, solo a pochi amici e ai parenti stretti ho detto la verità... parto per la Legione Straniera!

Negli ultimi sette anni ho inseguito il sogno di frequentare la scuola marescialli dell'Arma dei Carabinieri, per sette anni ho speso risorse mentali, fisiche ed economiche per un concorso che tutte le volte mi ha liquidato con un "idoneo ma non vincitore", in altre parole "sei in gamba ragazzo, ma devi trovarti una raccomandazione". Ora sono stufo e voglio riscattarmi, voglio fare una scelta drastica ma che spero mi realizzi appieno!

Arrivo a casa e preparo la borsa con il minimo indispensabile, tanto quando arriverò ad Aubange mi ritirano tutto... saluto a casa, l'atmosfera non è delle più serene... certo non è il futuro che si aspettavano i miei genitori, e forse fino a questo momento hanno sperato in un mio ripensamento. La mia invece è stata una scelta molto meditata e quindi non ci ripenserò all'ultimo, sono in forma e sono carico, ho 25 anni e forse questa è l'ultima possibilità che ho di cambiare la mia vita!

Abbraccio tutti e con un po' di magone esco di casa.

Il mio treno parte da Sondrio alle cinque del pomeriggio alla volta di Milano. Da qui primo cambio e riparto verso Nizza. Arrivo nel cuore della notte, e devo fare un'altro cambio. Questa volta l'attesa è un po' più lunga, ma alla fine riparto verso Marsiglia. Arrivo all'alba e nonostante non abbia chiuso occhio non sono per niente stanco... in stazione vedo un manifesto pubblicitario "Legion Etrangere - Voir la vie autrement" a conferma che la Legione non è leggenda ma realtà... in giro un sacco di militari in borghese (li riconosco dai capelli rasati e dai classici borsoni), mi sembra di essere tornato indietro di cinque anni, alla mia naja negli alpini!

La mia destinazione non è però Marsiglia, quindi vado a fare il biglietto ferroviario per Aubagne e prendo un altro treno, dopo poco arrivo a destinazione. La stazione e il paese non sono per me luoghi nuovi, l'anno scorso sono venuto in "ricognizione", a visitare il museo della Legione Straniera, e per cercare di capire qualcosa in più di questo corpo leggendario... ma non mi è bastata!

Sono quasi le otto e mi incammino subito verso il quartier Vienot, sede del 1° R.E. Mi presento dalla guardia della porta carraia, e mi indica l'ufficio a cui devo rivolgermi... mi presento e con un francese maccheronico ed emozionato chiedo di essere arruolato... "ora non abbiamo tempo, torna dopo le dieci"... non è proprio quello che mi aspettavo, però obbedisco, e ritorno al centro di Aubagne. La camminata mi ha messo appetito, così mi compro un panino e una bibita, faccio un giro turistico ma non mi prendo il tempo di ripensare alla mia scelta, alle dieci riparto verso il mio futuro e torno alla porta carraia. Questa volta sono operativi e chiamano un loro collega che viene a prendermi. Si tratta di un caporal chef rosso di capelli, alto e massiccio, deciso ma anche gentile.

Mi porta in una palazzina formata da due ali, mi viene chiesta la nazionalità e il documento d'identità, mi vengono fatti firmare un po' di fogli e poi mi viene chiesto di scegliere come mi vorrò chiamare... stupidamente non ero preparato a questo momento... non posso scegliermi un nome cazzuto, me lo dovrò portare dietro almeno per i prossimi cinque anni! Il nome mi viene spontaneo, scelgo Sergio, in memoria di mio nonno. Il cognome deve avere le due prime lettere uguali al mio cognome vero, ma non mi viene in mente niente... be... be... Bertoletti! Aggiudicato, anche se verrà scritto alla francese, con una sola T, Bertoletì. Da adesso io sono Bertoletì Sergio, e il mio passato non esiste più.
Tutto viene inventato, data di nascita, genitori, paese di residenza... mi viene ritirato il cellulare, il portafoglio (mi vengono lasciate le monete) e la lista di indirizzi e telefoni che mi ero preparato, tanto non potrò avere contatti con nessuno per i prossimi 4 mesi. Finito qua vengo mandato in una stanza d'attesa, dove ci sono altri tre ragazzi... abbozzo un saluto e mi unisco a loro guardando i programmi televisivi francesi. Durante la giornata arrivano altri ragazzi, ma non siamo ancora abbastanza per scortarci nella palazzina degli engagés volontaires, così passeremo qua la nostra prima notte.

Il giorno dopo la sveglia è all'alba e mi viene subito insegnato cos'è lo chiffon, armato di straccio cominciano le pulizie... camerate, cessi e poi automobili... portiamo pazienza... nel pomeriggio arrivano altri ragazzi dal centro di reclutamento di Parigi, adesso ci siamo... tutti in fila veniamo portati nel centro di selezione. Come prima cosa veniamo portati a fare le "foto segnaletiche", c'è chi sghignazza per le lavagnette che dobbiamo tenere davanti a noi, ma presto gli viene fatta passare la voglia... il caporal chef gentile del giorno prima ha deciso che è ora di far cominciare a capire che aria tira, e molla un ceffone al malcapitato di turno, il rumore secco e la sorpresa fanno cessare subito il brusio e spengono il sorriso di tutti... "c'est la Légion, compris?".

La tappa successiva ci porta in un magazzino sotto le camerate, qua ci viene ritirato tutto, e ci viene consegnato il necessario per i prossimi giorni di selezione: pantaloncini e maglietta dell'armée de terre, due paia di calze e di mutande, ciabatte, il necessario per lavarsi e radersi, lenzuola e uno zaino dove mettere tutto. Anche qua il tutto viene urlato in francese, e conviene capire tutto al volo, altrimenti ti viene spiegato in altro modo... ok, ora portiamo tutto nelle camerate e chi è li da più giorni di noi ci spiegherà come fare il cubo e come mettere tutto nell'armadietto... si comincia ad assaporare un po' di cameratismo legionario!

La sveglia ad Aubagne è alle 4.30, le giornate sono lunghe e lente... ci si alza che è ancora notte e si viene portati in mensa per la colazione, poi pulizia piazzale fino alle 7. A quest'ora suona la sirena e bisogna correre in adunata per vedere cosa ti aspetta durante la giornata. Le prove a cui si è sottoposti non sono molte, secondo me la prova più difficile è restare all'interno del "recinto degli engagés" disoccupati per tutto il giorno... io ne approfitto per fare qualche esercizio, flessioni, addominali, trazioni alla sbarra... non voglio però esagerare perché ho una sola maglietta e lavarsela tutte le sere è impensabile, il giorno dopo te la metteresti ancora bagnata... meglio aspettare il cambio vestiti del fine settimana! Ogni tanto faccio una partita a scacchi, anche se con i russi è difficile vincere... la scacchiera è stata incisa su una roccia nel cortile, da qualcuno che prima di me si è rotto le palle in questo posto, e i pezzi degli scacchi sono stati fatti con la carta che ricopre il formaggio in mensa... altra lezione gratuita dalla Legione: arrangiarsi!

Durante i primi giorni veniamo portati a fare dei colloqui, chiamati di sicurezza e motivazione... sembrano semplici chiaccherate, ma alla fine tanti vengono rispediti a casa... io mastico un po' di francese, quindi non ho bisogno del traduttore richiesto invece da altri... che anche questo sia un punto a mio favore?

Pian piano si comincia a fare conoscenza con gli altri avventurieri, o disperati... la maggiorparte viene dai paesi dell'est, e rimangono in gruppo fra loro, non legano tanto... io cerco di passare il mio tempo con uno svedese ed un finlandese, anche loro come me in minoranza etnica... ogni tanto scambio anche quattro chiacchere con un brasiliano e un albanese, parliamo tanto in inglese, perché il francese non è ancora lingua comune... cerco anche di esercitarmi parlando con qualche francophone, ma in genere sono impegnati ad aiutare o consigliare chi non capisce gli ordini!
Dopo un po' scopro che c'è un altro italiano nel "recinto", lo incontro e ci faccio quattro chiacchere... mi fa piacere parlare l'italiano, anche se in pochissimo tempo capisco che non c'è molto con la testa... preferisco tornare a parlare il francese!

Al termine delle giornate si è comunque sempre stanchi e si ha voglia di godersi una bella doccia... peccato che sei cronometrato, e non puoi sgarrare dai 30 secondi assegnati, 15 per insaponarsi e 15 per sciacquarsi... "alez allez allez, c'est terminée!"... bisogna abituarsi alla carenza d’acqua del deserto, quindi va tutto bene! Aalle 21 le camerate vengono passate in rassegna e se è tutto ok alle 21.30 si spengono le luci, "bonne nuit caporal chef!"

Una sera di queste non è stato tutto ok, un candidato non trova più un lenzuolo del suo cubo... ore 20.30, adunata nel piazzale, tutti in ciabatte e maglietta... deve saltare fuori chi ha fatto sparire il lenzuolo! Non vola una mosca, tempo 1 minuto tutti a prendere i propri effetti personali e poi di nuovo in adunata! Dopo 60 secondi siamo di nuovo allineati, cominciano a volare schiaffoni per chi è in ritardo... tornare nelle camerate, gli effetti personali comprendono tutto, lenzuola comprese! Altro scatto di 60 secondi e di nuovo allineati... alcuni caporali ispezionano le camerate, e altri passano in rassegna gli oggetti portati in adunata, facendo volare di tutto nel piazzale. Dopo tre ore di adunate e cazziate non è ancora stato trovato niente, ma per questa sera basta così... è buio pesto e alla fine siamo in pochi ad avere ancora tutte le nostre cose, per tutti gli altri, domani ci sarà il gioco degli scambi con gli altri engagés!

Nei mesi precedenti la partenza mi sono allenato per la corsa, quindi il giorno della prova sono carico e sicuro di fare bene... test di cooper, bisogna correre più che si può per 12 minuti, distanza minima 2.800 metri, ossia sette giri... non di campo come speravo però, ma di un percorso in saliscendi e con troppe curve! Alla fine mi manca poco per completare l'ottavo giro, sono secondo del mia selezione, davanti a me un turco che mi ha fatto sputare sangue... sono però contento della mia prestazione, e anche perché tanti vengono mandati a casa, meno concorrenza per me!

Tra una prova e l'altra i lavori sono i più disparati... corvée mensa, taglio siepi e giardinaggio, pulizia piazzali... ho dovuto anche pulire il monumento ai morti posto al termine della via sacra... solitamente non si può nemmeno attraversare questo luogo, e ora io sono attaccato al globo custodito dai quattro legionari in bronzo che tanti venerano... mi viene da sorridere! Mio compagno di lavoro è un giapponese che non parla una parola di inglese e di francese... i dialoghi avvengono a gesti, ma alla fine imparo a contare fino a tre... i, a, sa... di più non ho ottenuto!

Altri colloqui motivazionali, si informano sul mio passato militare e su cosa mi piacerebbe fare nella Legione... a me andrebbe bene tutto, mentre se parlo con i legionari italiani che incontro ad Aubagne, tutti mi dicono la stessa cosa... torna a casa che sei ancora in tempo, non ne vale la pena buttare la vita qua, esci e fai qualsiasi altra cosa! Cominciano a farmi riflettere... fino ad ora non ho visto niente di emozionante ed eccitante...

Nei giorni in cui non si devono superare prove si può venire impiegati anche al di fuori della caserma, nei centri di la Malmousque, la Ciotat, Auriol o Puyloubier... è qua che io vengo mandato, dove c'è l'Institution des Invalides: praticamente è una bella tenuta in collina dove hanno trovato accoglienza tutti gli ex legionari che non sono riusciti a ricostruirsi una vita nel mondo civile. E' tempo di vendemmia e veniamo impiegati nella raccolta dell’uva... è un lavoro fisico ma non mi dispiace, mi sfogo un po' e non ho troppo tempo per pensare, ma cosa ancora migliore, il pranzo è abbondante, e non striminzito e ingozzato in pochi minuti come di solito in mensa... mi si placa la fame che comincio a sentire da qualche giorno!

Quando invece sono costretto a stare ad Aubagne, la mia decisione comincia a scricchiolare... in fondo la vita che ho fatto in quel momento è sempre stata positiva, e tutti i legionari che ho incontrato fino ad ora non fanno una gran vita e grandi attività... per fortuna più volte al giorno suona la sirena e ci dobbiamo presentare in adunata, speriamo di essere chiamati per fare qualcosa! Questa volta mi toccano dei test di logica che supero abbastanza facilmente, ma che mietono vittime tra i miei nuovi compagni.

Poco dopo arriverà un'altro italiano, un ragazzo simpatico, entusiasta di tutto quello che vede. Sono contento di averlo incontrato, non sono un chiaccherone, ma perlomeno riesco a fare qualche discorso e ragionamento articolato, cosa che con altri, per via della lingua, non riesco a fare. Peccato che resterà solo tre o quattro giorni... non riuscirà a completare i 7 giri di corsa richiesti, e dovrà fare ritorno in patria.

Quando vengo chiamato per le visite mediche non siamo rimasti in molti della mia sezione, comincio a vedere ben delineata la possibilità di passare fra i rouges, ossia tutti i candidati che dovranno stare un'altra settimana ad Aubagne per alcune formalità, prima di partire per Castelnaudary! La visita è abbastanza veloce, ma per quanto ne capisco accurata... nonostante abbia un leggero difetto di vista vengo fatto idoneo, e alla fine ci viene fatta una puntura nella spina dorsale... ignoro cosa sia, speriamo che sia come il vaccino di naja, che mi ha tenuto alla larga ogni malattia per un po' di anni!

I giorni continuano a passare, nuovi candidati arrivano e vecchi candidati se ne vanno, già due sezioni di rouges sono partite per Castel e io sono sempre in attesa... ad una delle tante sirene vengo chiamato insieme ad altri quattro e veniamo portati in una parte del reggimento che non ho mai visto, il circolo degli ufficiali. Si sta preparando una cena per alcuni invitati importanti e il lavoro sporco, come al solito, viene fatto dagli engagés volontaires... preparare i tavoli con disposizione da manuale e precisione millimetrica, come ci viene mostrato, poi preparazione di alcuni vassoi... la cena deve essere iniziata, si sente del brusio, ma il nostro lavoro non è ancora terminato. Dobbiamo lavare piatti, posate, bicchieri... il lavoro in cucina non mi è mai piaciuto ma questa volta non è male, c'è qualche avanzo commestibile che placa la mia fame, e del vino che mi rinforza lo spirito... la cena si protrae a lungo, ma il nostro lavoro non finisce, scopro che dovremo anche pulire e riordinare tutto... sono le tre passate che veniamo riportati nelle camerate, ci buttiamo sul letto sfatto per un'oretta, il tempo di toccare il cuscino e ci viene data la sveglia.

La giornata di ieri è stata pesante, non tanto per le ore lavorate quanto per quello che c’è stato intorno... eravamo agli ordini di un caporal chef dell'est, come tanti arrivato qua per la cittadinanza francese invece che per desiderio di avventura... fin qua niente di male, se non consideriamo la sua arroganza... un vero represso e frustrato! Da subito comincia ad urlare come una checca isterica, a dare ordini e a criticare tutto quello che veniva fatto... poi si bulla davanti ai suoi amici delle foto che gli sono appena arrivate, si tratta del suo stage commando in Gujana... stento quasi a credere che questo sfigato sia sopravvissuto... forse allora non è poi così tosta come si dice e come speravo... comunque cerco di ignorarlo anche se la pressione comincia a salire... poco prima dell'inizio della cena, e dopo aver già tartassato durante il giorno i miei "colleghi" passa all'italien, che ha fatto qualcosa che non gli va bene, guarda che caso... l'italien sistema le cose in silenzio, ma dopo svariati urli isterici è arrivato al limite e quando viene tirato per un braccio è stufo... lo spingo indietro e guardandolo negli occhi gli dico in italiano che deve tenere le mani a casa sua... dubito che abbia capito la mia lingua, ma le mie intenzioni si, quindi torna a mirare altri engagés più mansueti... incidente chiuso prima ancora di iniziare, ma un tarlo mi è entrato in mente e non se ne vuole andare... vale la pena mollare tutto o è meglio che seguo il consiglio di chi sta dentro? Se questo è l’ambiente forse è meglio ascoltare i pareri di chi la sta vivendo...

Ormai ho fatto tutte le prove, se sono ancora qua è un buon segno, ma non mi hanno ancora comunicato se intendono tenermi o meno... stare tutto il giorno nel "recinto" è snervante, mi sembra di essere in prigione, un ucraino però mi corregge... in prigione è peggio perché non si vede così tanto cielo... lui ha fatto dentro due anni e qua non sta male, vuole avere la possibilità di cominciare una vita nuova, una vita pulita.

Ormai è arrivato ottobre, e con lui anche il freddo... ci hanno dato una felpa blu da indossare, ma se non c'è il sole è comunque fresco, soprattutto la mattina e la sera. Come ogni giovedì un gruppo di engagés parte per il 4° R.E. dove inizierà la formazione... io non sono tra loro e non posso permettermi di aspettare un'altra settimana, le mie ferie stanno per terminare e se dovessi essere scartato avrei buttato tutto all'aria per niente!

La notte non dormo, penso e ripenso al mio passato, a quello che andrò a fare... la mattina dopo chiedo di tornare civile, abbandono questa strada intrapresa tre settimane fa. Quando me ne vado i compagni con cui ero arrivato sono increduli... siamo rimasti in pochi e sanno che ormai per noi era fatta, non capiscono il perché della mia scelta... forse perché la posta in gioco per loro era diversa. Siamo un gruppo di una decina di persone ad andarcene, io sono quello che è rimasto per più tempo, gli altri sono stati scartati per qualche motivo, qualcuno di loro potrà tornare per un'altro tentativo, altri sono stati scartati definitivamente.

I legionari ci sfottono, torniamo "chez maman"... veniamo pagati per i giorni che ci siamo fermati e ci viene consegnato un biglietto ferroviario fino al posto di reclutamento dove ci siamo presentati, poi in pullman veniamo portati a Marsiglia. Con me ci sono due bulgari che sono stati scartati, vorrebbero venire con me in Italia, a loro interessa un posto di lavoro. Ora voglio stare solo, me ne libero e prendo il primo treno per Nizza. Quando arrivo sono da poco passate le nove di sera, ma non ci sono altri treni per proseguire.
Faccio un giro ma non sono dell'umore adatto per fare niente... mi cerco una panchina al parco dove stare tranquillo e passare la notte. Il freddo è arrivato anche qua e tira vento... torno alla stazione a cercare riparo, ma ormai è stata chiusa. Mi sdraio per terra fuori dalla porta con altri due compagni di sventura, questa volta due barboni... sono caduto in basso e mi sento disperato tra i disperati!

Il giorno dopo, con il primo treno rientro in Italia e chiamo casa, sto tornando. L'abbraccio di chi mi vuole bene mi rimette al mondo. Dopo due giorni indosso la mia solita divisa, giacca e cravatta e torno in ufficio, raccontando delle mie vacanze in Australia... in pochi però sanno che la mia abbronzatura è data dalle lunghe giornate al sole provenzale! Sono contento di essere tornato a casa... io ho sofferto in questi giorni, ma ho anche causato sofferenze... i miei hanno perso qualche anno di vita e hanno guadagnato qualche capello bianco, ma sono comunque felici della mia scelta!

Oggi sono passati quasi sei anni da quei giorni, se fossi rimasto adesso avrei finito la mia ferma... forse sarei rimasto ancora in Legione o forse me ne sarei andato... chi può dirlo! So solo che non sono pentito di quello che ho fatto, adesso mi sto costruendo una famiglia mia, e prendo le soddisfazioni che la vita sa darmi ogni giorno, con i miei alti e bassi. La Legione Straniera continua ad affascinarmi, e mantengo vivo il mio interesse leggendo, ricercando, e a volte ricordando... ora però l'unico richiamo che sento è quello degli ancien légionnaire che mi chiamano per qualche riunione delle amicale a cui sono iscritto, ma non sento più il richiamo dell'arruolamento!

Non so perché ho aspettato così tanto a scrivere queste righe sulla mia esperienza... forse ora sono maturato, o forse ho avuto paura di non ricordarmi tutto e ho voluto mettere nero su bianco... non lo so, so solo che la scelta che ho fatto sei anni fa, in qualche modo mi ha segnato, e rimarrà indelebile nei miei ricordi! Vive la Legion!
 
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terzabase
view post Posted on 6/5/2008, 19:36     +1   -1




pensoc he il minimo sia cheuna scelta del genere possa fare è lasciare il segno.infatti l'unico termine che mi viene da utilizzare è: affascinante!

non posso che ammirare il tuo coraggio nel prendere decisioni, sia in un senso che in un altro.

Tuttavia mi chiedo sempre : come sarebbe la mia vita da militare là dove non sono nessuno, dove nessuno mi conosce, e dove non midevo portare dietro tutto quello che ad oggi invece mi devo trascinare?

purtroppo , a differenza di te le mie insoddisfazioni sono tante , e ognni giorno mi sembra diventino sempre più pesanti.

di qui il fascino di una seconda occasione.
chissà ....magari se mi preparo bene ce la posso fare!
 
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view post Posted on 7/5/2008, 08:26     +1   -1
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Beh la Legione è conosciuta proprio per dare una seconda occasione, una chance di rinascita!
Poi se è la strada giusta è difficile da decidere... in ogni caso in bocca al lupo per il tuo futuro!
 
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view post Posted on 9/5/2008, 13:49     +1   -1
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Ecco una vista aerea della caserma di Aubagne, con indicati alcuni luoghi del mio racconto...

image

 
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Egoinside
view post Posted on 11/5/2008, 22:11     +1   -1




Gran bella storia Kepi,come anche un colpo di genio tentare le selezioni nel periodo di ferie,potrebbe essere un idea da mettere in pratica...Forse anch io come te sento il bisogno di intraprendere una cosa simile
 
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zelea77
view post Posted on 12/5/2008, 07:40     +1   -1




Kepì, complimenti per il tuo coraggio per entrambe le scelte. Ma soprattutto ammiro il fatto che tu non abbia voluto cancellare e lasciarti alle spalle la tua esperienza quasi come fosse stato un fallimento o un momento di debolezza nella tua vita.






 
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view post Posted on 12/5/2008, 09:13     +1   -1
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CITAZIONE (Egoinside @ 11/5/2008, 23:11)
Gran bella storia Kepi,come anche un colpo di genio tentare le selezioni nel periodo di ferie,potrebbe essere un idea da mettere in pratica...Forse anch io come te sento il bisogno di intraprendere una cosa simile

Colpo di genio... secondo me una cazzata... con il senno di poi, prenderei aspettativa o qualcosa del genere... comunque mi prenderei una bella pausa di sei mesi!
Se non avessi avuto la costrizione del lavoro sicuramente mi sarei fermato fino alla fine... poi può darsi che sarei comunque tornato alla vita civile, ma almeno sarei arrivato fino in fondo...
 
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view post Posted on 12/5/2008, 09:31     +1   -1
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CITAZIONE (zelea77 @ 12/5/2008, 08:40)
Kepì, complimenti per il tuo coraggio per entrambe le scelte. Ma soprattutto ammiro il fatto che tu non abbia voluto cancellare e lasciarti alle spalle la tua esperienza quasi come fosse stato un fallimento o un momento di debolezza nella tua vita.

Sai, non ho mai visto questa esperienza come un fallimento ma come una possibilità tentata e poi accantonata... credo che in fondo mi abbia comunque arricchito, e anche per questo non la voglio cancellare!

Comunque grazie! :)
 
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Egoinside
view post Posted on 12/5/2008, 18:00     +1   -1




Certo Kepi,col senno di poi è sempre tutto piu facile e effettivamente bruciarsi le ferie per andare a fare lo schiavetto a qualche ufficiale legionario,nn so quanto abbia senso....d altra parte chi come noi ha un lavoro fisso il quale senza quello nn si mangia,diventa un problema trovare il giusto compromesso.

Ma la domanda è: se passo le selezioni durante il mio periodo di ferie,quale sarà la mia decisione finale?
Tornare civile,riprendere il lavoro e la vita di sempre o rimanere in Francia per vedere come andrà con la consapevolezza di perdere certamente molte cose e con esse anche il lavoro
 
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view post Posted on 13/5/2008, 08:20     +1   -1
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Eh eh bella domanda... io ti do solo un consiglio: tre settimane sono troppo poche per avere qualche risposta! ;)
 
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zelea77
view post Posted on 13/5/2008, 13:31     +1   -1




CITAZIONE
Colpo di genio... secondo me una cazzata... con il senno di poi, prenderei aspettativa o qualcosa del genere... comunque mi prenderei una bella pausa di sei mesi!
Se non avessi avuto la costrizione del lavoro sicuramente mi sarei fermato fino alla fine... poi può darsi che sarei comunque tornato alla vita civile, ma almeno sarei arrivato fino in fondo...

E pensare che avevo in testa la tua stessa strategia. Ad agosto ho 25gg di ferie (FORZATE) che pensavo di utilizzare per provare a buttarmi in questa chance di cambiamento. Ma dal tuo racconto si evince che la volontà, l'entusiasmo e un pizzico di follia, non bastano. Forsè è proprio vero che è la necessità quella che ti porta fino alla fine. Mi sbaglio?
Forse quello stato di insoddisfazione che provo tutti i giorni nel andare a lavoro, nel approccio alla vita quotidiana non è sufficente...... magari il primo step vero da fare è quello di lasciare definitivamente il lavoro e poi si vedrà.....

Bah.... non lo so più.

Edited by Kepì Blanc - 13/5/2008, 14:41
 
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view post Posted on 13/5/2008, 13:44     +1   -1
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CITAZIONE (zelea77 @ 13/5/2008, 14:31)
Forsè è proprio vero che è la necessità quella che ti porta fino alla fine. Mi sbaglio?

Io credo che sia così... ma forse è una cosa soggettiva e quindi è impossibile oltre che sbagliato, dare delle risposte...

L'unica cosa da fare è vivere le esperienze sulla propria pelle... ;)
 
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terzabase
view post Posted on 14/5/2008, 15:38     +1   -1




francamente dovendo mangiare con il mio sitpendio, non credo che sia una cattiva mossa quella di utilizzare le ferie, a patto die ssere decisi ad andare fino in fondo.Poi magari se le ferie non bastano, si può trovare un'altra soluzione, tuttavia abbandonare il vecchio lavoro prima di aver passato le selezioni mi sembra un azzardo troppo grosso.


perchè altrimenti se ad esempio ti idono di ritornare dopo 6 mesi , che si fà?a quale santo ci si vota?

boh.....mi sembra troppo azzardato.
 
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zelea77
view post Posted on 15/5/2008, 13:37     +1   -1




Ribadisco che anche io avevo in mente di sfruttare i giorni di ferie, ma mi sto ricredendo, non condivido più
questa logica che considero perdente o quanto mai atipica per chi intende arruolarsi nella LS.
Se una persona è decisa parte e basta, senza calcoli o dubbi di altro genere.
Chiaramente poi ognuno ha le proprie situazioni alle spalle che lo porta a fare certi ragionamenti, non voglio
permettermi di giudicare nessuno. Anzi, è proprio su una mia posizione di partenza che sto cambiando visione. Come ad esempio forti legami famigliari non possono che incidere sul obiettivo finale.
Io personalmente del lavoro me ne fotto (non sarà quello a fermarmi), ma ho degli affetti a cui andrei a dare un grosso dispiacere e ai quali ancora non ho detto nulla e non so neanche se lo farò. Spero capiranno!
Ma adesso ho bisogno di un cambiamento drastico e relativamente definitivo.



Naturalmente sto trascurando un dettaglio: LE SELEZIONI!!!





 
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Guncknow
view post Posted on 4/6/2008, 10:08     +1   -1




la cosa che preferisco sono proprio le esperienze di chi c'è stato.
Davvero un bellissimo racconto, sono contento che la tua scelta si sia rivelata quella giusta, per quanto mi riguarda sono un po' turbato dalla legione, dal tipo di vita ma penso che nessun lavoro possa dare più soddisfazioni.
So che anche io proverò l'esperienza della legione straniera prima o poi, e il poter rivivere insieme a te i ricordi da legionario mi ha motivato ancora di più.

So che hai detto di non sentire la chiamata al reclutamento, ma in futuro, pensi che ci tornerai?
 
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69 replies since 5/5/2008, 09:04   7365 views
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